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Nutrizione e Infiammazione nelle patologie croniche

Corso di formazione accreditato ECM

23 novembre 2021 con il il Dr. Roberto Cannataro a Verona

https://www.nutrics.it/2021/

Le patologie croniche, specialmente quelle di origine genetico, ma anche quelle di eziologia ancora ignota, sono caratterizzate sempre da una condizione infiammatoria più o meno marcata, in quanto la normale fisiologia risulta alterata.

Questo corso si pone come obbiettivo, in primo luogo di definire la basi fisiologiche e le motivazioni dell’infiammazione, ponendo l’accento sui mediatori dell’infiammazione stessa, si analizzeranno anche i possibili marker per valutarla in maniera adeguata.

Altro punto importante sono i radicali liberi, in quanto essi sono prodotti in risposta a stimoli infiammatori, si chiariranno i meccanismi di produzione dei radicali liberi, quali sono gli effetti di tali molecole e come il nostro organismo può gestirne la presenza.

Si introdurranno dei concetti di dietetica, facendo, in particolare attenzione, alle variazioni glicemiche ed a cosa consegue a queste variazioni, in particolare la glicazione delle proteine e formazione degli AGEs.

Si introdurrà il concetto di allergia ed intolleranza alimentare, sottolineando tutti le possibili conseguenze di una gestione non adeguata di tali condizioni, nei soggetti sani ed ancor più in quelli patologici.

Saranno analizzate alcune patologie croniche, di origine genetica e non, ad esempio la sindrome di Charcot-Marie-Tooth, il Lipedema, la Fibromialgia, in modo da creare le basi per giustificare l’applicazione di schemi nutrizionali e di integrazione alimentare.

Si applicheranno i concetti della prima parte del corso alla nutrizione ed all’integrazione alimentare, fornendo degli strumenti fruibile per qualsiasi figura professionale, non solo che si occupa specificatamente di dietetica o nutrizione.

Saranno presentati dei casi di studio che mostrano l’applicazione dei concetti esposti.

Programma:

Definizione, biochimica e fisiologia dell’infiammazione

Definizione, biochimica e fisiologia dei radicali liberi e dello stress ossidativo

Esiste una dieta antiinfiammatoria?

Allergie ed intolleranze alimentari

Patologie croniche e di origine genetica

Applicazione dell’alimentazione e dell’integrazione

Presentazione casi di studio

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di Claudia Raganà

Le patatine fritte sono il piatto più gustoso e amato dai bambini e… non solo loro. Ma non sono propriamente leggere né particolarmente sane.

Esistono però delle alternative  ’verdi’ che consentono di non rinunciare al gusto di un piatto così sfizioso, eliminando gli aspetti non nutrienti. Ecco alcune ricette.

Chips di broccoli: passare i gambi dei broccoli tagliati a pezzetti prima nel mix di uovo (1 uovo grosso, 1/2 tazza di latte) e poi nella panatura (1/2 tazza di fiocchi d’avena tritati grossolanamente, 1 tazza di pangrattato e una spolverata di sale, pepe di cayenna e a piacere cipolla in polvere) e metterli a cuocere in forno a 180° per 10 minuti. Usare la carta da forno per non farli attaccare alla teglia.

Carote al forno: tagliare le carote a listarelle sottili, dopo averle pelate. In una ciotola condirle con olio, sale e pepe. Disporle in una teglia, e cuocere in forno a 230° per circa 25-30 minuti girandole un paio di volte con la paletta. In alternativa, un mix di olio, miele in parti uguali e una spolverata di sale.

Doritos al chili: nel mixer amalgamare 3/4 di tazza di farina di mandorle, 1/4 di tazza di semi di lino, 1/4 di tazza di farina di cocco, 1/4 di tazza di burro, 1 uovo grande, 1 cucchiaio e mezzo di polvere di chili, 1 cucchiaio di polvere di cipolla, 1/2 cucchiaio di cumino, 1/2 cucchiaio di paprika, 1/2 cucchiaio di sale. Dividere in due parti il composto. Schiacciare bene con il mattarello una parte, messa tra 2 fogli di carta da forno. Tagliare a triangoli la superficie ottenuta e togliere il foglio superiore di carta da forno. Togliere i ritagli di pasta e aggiungerli all’altra parte del composto. Cuocere in forno a circa 180° per 7-10 minuti. Ripetere con l’altra parte di composto. Dosi per 30 doritos.

Bastoncini di mozzarella al forno: tagliare la mozzarella a bastoncini e surgelarla. Battere almeno 2 uova per la panatura e, in un’altra ciotola mescolare del grana grattugiato con pangrattato (in rapporto 1 cucchiaio di grana per 2 di pangrattato) e un pò di prezzemolo. Passare i bastoncini prima nella farina, poi nell’uovo e infine nel pangrattato. Rifare i passaggi. Riporre nuovamente i bastoncini nel congelatore fino al momento della cottura. Cuocere in forno a 200° 10-15 minuti per parte finché sono dorati.

Chips di ravanello: scegliere tra quelli più grossi e tagliare con la mandolina i ravanelli a fettine sottili (si restringono molto). In una ciotola condirli con olio, sale e pepe oppure con paprika o curry a scelta. Coprirli con un foglio di carta da forno e infornare a 180° per 10 minuti. Togliere la carta e girarli, cuocendo per altri 10-15 minuti finché sono croccanti e arricciati ai bordi.

Chips di barbabietola: pelare le barbabietole e tagliarle a fettine sottili con la mandolina e condirle con olio e sale. Metterle tra due fogli di carta da forno e cuocere per 20 minuti in forno a 200°. Voltare poi la carta da forno e cuocere per altri 10 minuti.

Tortilla al forno: riscaldare il grill. Tagliare le tortilla a triangoli e metterle su un foglio di carta da forno. Cospargerle d’olio su entrambi i lati. Cuocere per 3-4 minuti, poi girare le chips e cuocerle per altri 3 minuti. Lasciar raffreddare e servire con salsa guacamole.

Chips di zucchine: Scaldare il forno a circa 110°. Affettare le zucchine a rondelle sottili – meglio se con la mandolina – e condirle in una ciotola con olio e sale. Cuocere in forno per 45 minuti girando ogni tanto.

Chips di cavoli: lavare e asciugare bene le foglie di cavolo riccio o nero. In una ciotola condirle con olio di oliva e salarle bene. Cuocere in una teglia a 200° per 15 minuti o quando i bordi saranno marroni e squotendo la teglia farà un rumore di foglie secche.

Adesso vi è venuta fame? Potete sgranocchiare queste patatine tranquillamente, senza pensare al colesterolo e potete darle ai bambini per merenda o come snack decisamente più salutare della care vecchie patatine fritte!

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L’uso del sale ha origini antichissime: è nel Neolitico che entrò a far parte dell’alimentazione umana principalmente come conservante. Fu solo in epoche successive che si determinò quel cambiamento del “gusto” che lo rese necessario come “sapore” e lo introdusse nella preparazione e nella cottura dei cibi.
Il sale divenne quindi un bene di prima necessità e il controllo della sua produzione costituì un obiettivo principale per le comunità che si arricchirono con questo commercio. Condizionò  profondamente lo sviluppo delle società antiche; la sua centralità nella vita dell’uomo è largamente testimoniata nella letteratura, nella mitologia e nelle religioni.

Di recente è stata firmata un’intesa tra il Ministero della Salute e le Associazioni dei panificatori: in tutti i tipi di pane si arriverà ad una graduale riduzione del quantitativo di sale. Il sodio, principale ingrediente del sale, è il maggior responsabile dell’ipertensione.
Ma questa intesa non è ancora sufficiente per salvarci dall’ipertensione poiché il sodio non si trova solo nella saliera. Si nasconde spesso dietro ingredienti o sigle: bicarbonato di sodio, fosfato monosodico, salsa di soia, lievito in polvere, glutammato monopodico.
Inoltre, in cucina il sale si può sostituire in alcune pietanze, soprattutto carne e pesce, con erbe aromatiche quali origano, timo, salvia, prezzemolo, menta, erba cipollina.

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